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La landing page può essere considerata una delle parti più importanti di un sito web. Infatti mentre in una Homepage c’è la necessità di inserire più informazioni possibili per spiegare agli utenti di cosa si occupa il nostro business, le landing page hanno una funzione e uno scopo ben definito. Conoscere le giuste mosse per creare una landing page che converte fa la differenza.

Di seguito 8 regole base da tenere a mente quando si crea una landing page:

#1 Usa un formato comune.

Sembrerà un consiglio inusuale, ma ci sarà un motivo se le landing page tendono ad assomigliarsi tra loro! Anni e anni di test su differenti modelli hanno dimostrato che quello più funzionale e quindi ormai anche il più comune è il formato chiamato “long sales letter” (che io mi diverto a chiamare “lo scontrino”) che è caratterizzato dal fatto di avere tutti i contenuti in un unico lungo scroll, non ci sono clic che portano a contenuti annidati in altre pagine. È stato dimostrato che  questo tipo di landing page hanno spesso un tasso di conversione molto più alto (fino al 662% in più) rispetto a quelle più brevi con Call To Action diverse disseminate in tutta la pagina.

#2 Fai un A/B Test

Qualunque Landing page necessita di essere testata. Il test A/B, modificando ogni volta un solo elemento, aiuta a fornire un’immagine più chiara di ciò che funziona realmente e quindi di quale sia la strada più corretta da percorrere per raggiungere il nostro scopo.

Il test A/B andrebbe ripetuto regolarmente per continuare a mantenere alte le prestazioni della nostra landing page.

Gli elementi da prendere in considerazione per un A/B test generalmente sono: le immagini, l’header, le Call To Action (e quindi i relativi colori, posizioni, wording, dimensioni ecc.) la lunghezza delle form, la lunghezza della pagina e la color palette.

#3 Elimina il menu di navigazione principale

Quando un visitatore atterra sulla tua landing page l’obbiettivo è quello di indurlo ad eseguire una specifica azione su quella pagina, se nella pagina sono presenti le stesse opzioni di navigazione presenti sul tuo sito stai offrendo al cliente molti modi per abbandonare la pagina senza eseguire l’azione per cui è stata creata rendendo quindi vano il lavoro svolto.

#4 Poco è meglio

Anche se abbiamo detto che le lunghe landing page convertono più di quelle corte ciò non significa che si debba riempire ogni spazio col maggior numero di informazioni possibile. Anzi, è indispensabile semplificare il più possibile la pagina riducendo il numero di elementi grafici, aumentando gli spazi vuoti e stando bene attenti che la pagina contenga una sola offerta o invito all’azione (piuttosto ripetuta più volte).

#5 Usa form sintetici

Generalmente (ma questa non è una regola assoluta) la  lunghezza del form di iscrizione è inversamente proporzionale al tasso di conversione, quindi se il modulo per iscriversi ad un servizio offerto dalla nostra landing page risulta troppo lungo scoraggia i potenziali clienti a portare a termine l’azione. È una buona norma includere solo i campi di cui si ha effettivamente bisogno; l’iscrizione ad una newsletter ad esempio non ha bisogno di altre informazioni se non l’indirizzo e-mail e, se proprio vogliamo, un nome. Se si ha necessità di creare un target più definito o ad esempio anche nel caso di un modulo d’ordine le informazioni di cui avremo bisogno ovviamente saranno molte di più. Ma teniamo sempre presente che più è lungo il form più è basso il tasso di conversione.

I form sono un ottimo elemento da includere negli A/B test per trovare la giusta lunghezza e ottenere i risultati desiderati.

#6 Crea copy accattivanti

È risaputo che le persone hanno una scarsa capacità di attenzione, ciò significa che non hanno voglia di leggere testi eccessivamente lunghi, preferiscono riuscire a captare rapidamente le parti più importanti per estrarre rapidamente il concetto che si vuole esprimere. È quindi indispensabile creare dei copy incisivi e sintetici e aiutare il lettore con un’impaginazione che renda subito evidenti i concetti chiave: usare titoli e sottotitoli, elenchi numerati, paragrafi brevi e grassetto e corsivo per enfatizzare alcuni passaggi.

#7  Differenzia le sezioni

Sempre ai fini di aiutare il lettore a intuire il più rapidamente possibile il messaggio che si vuole dare con la nostra landing page si può impaginare in modo differente le diverse categorie di informazioni creando una distinzione visiva tra sezioni usando separatori o background differenti.

La creazione di una distinzione visiva tra sezione semplifica la comprensione dei contenuti della landing page ai visitatori.

Anche l’uso di immagini tra le sezioni può aiutare a rompere il flusso di informazioni differenziando le aree e a rinforzare i concetti espressi nel testo.

#8 Ripeti le CTA

In ultimo, ma non per questo meno importante (anzi) dobbiamo essere certi che la Call To Action sia sempre la stessa e appaia molte più volte quanto più è lunga la nostra landing page.

Prevediamone una in alto vicino all’header per quelle persone che atterrano sulla nostra landing page sapendo già di cosa si tratta e che sono quindi già pronte all’azione. Posizioniamone poi una ogni due o tre sezioni (a seconda della lunghezza) per facilitare la conversione in qualunque momento il visitatore decida di procedere, se dovessero scrollare la pagina per cercare una CTA il rischio è di perderli.

Queste sono le regole fondamentali, ma la chiave di tutto è la sperimentazione: gli studi ci hanno aiutato a definire delle “buone norme di comportamento” ma come in ogni settore esistono delle eccezioni, quindi l’unico modo per sapere con certezza quale sia la strada migliore per il tuo progetto è provare provare e provare tenendo sempre traccia dei risultati.

Ci sarebbe molto altro da dire, ma, come diceva la voce alla fine delle “Favole sonore” che ascoltavo quando ero piccola:

aspettate, e un altro ne avrete.
“C’era una volta” il Cantafiabe dirà
e un’atra favola comincerà

Buon lavoro!

Carolina